Saturday, October 23, 2010

Analfabetismo Digitale e ultramedialità



Per Lawrence Lessig  ostacolare Internet significa “dichiarare guerra ai nostri figli”.
“ Da quello che si vede tutti i giorni nel nostro paese, ne deduciamo che l’Italia sia nel pieno di uno scontro generazionale.” sottolinea Luigi Bobbio, tutto ciò a sfavore dell’innovazione, cozzando contro le generazioni abituate all'era del telecomando, la paura di superare lo status quo.
Il web va oltre la comunicazione sociale e condivisa evolvendo verso  un ecosistema cognitivo, un'intelligenza diffusa e aumentata, un sistema ultra-mediale. “La semantica, la connettività ubiqua anche per gli oggetti, la resilienza geografica delle macchine, dovrebbero farci riflettere guardando in avanti, a cominciare dai diritti fondamentali dei “netizen”, della nuova società, continua L.Bobbio.
Siamo in pieno analfabetismo digitale, la nuova piaga culturale che permea indistintamente la società, ma affligge soprattutto i non-nativi digitali, immigrati digitali.
Il divario digitale nella connettività e il superamento di qualsiasi diatriba sulla neutralità, non può essere risolto senza ripensare profondamente il modello statico novecentesco di uso dello spettro radio.Siamo in un momento storico in cui è la TV ormai a viaggiare su internet senza dover occupare, direttamente ed in esclusiva, nuove bande di frequenze.
“È giunto il momento di aprirsi all'innovazione della radio-cognitiva e ai modelli di licenza aperta. “, ribadisce Bobbio, aprendo così il federalismo demaniale/comunale delle frequenze (spettro frequenziale)
“Internet non è un luogo, piuttosto un medium distribuito geograficamente. Così come le sinapsi del cervello umano costituiscono la distribuzione spaziale della nostra materia grigia, non certo virtuale.L'anonimato in Rete è un ossimoro ed esistono comunque i mezzi equivalenti all'identificazione d'autorità del cittadino comune.”
… libertà e internet sono il futuro delle nuove generazioni…

Sunday, September 05, 2010

Scuola bocciata

Scuola: bocciata su Web da 2 studenti su 3

Indagine su Internet, ragazzi vorrebbero prof piu' giovani e new media (Ansa)

Odiano le materie che studiano e non sopportano più compiti in classe e interrogazioni. Gli studenti vorrebbero utilizzare le nuove tecnologie per rendere lo studio meno noioso e più divertente...  la scuola viene rimandata a settembre su internet. E' quanto emerge da uno studio condotto su 1.600 studenti (scuola media e superiore).


Gli studenti non si sentono a proprio agio tra i banchi di scuola (73%). 
E proprio per cambiare la situazione i ragazzi lanciano nuove idee per migliorare la scuola... professori più giovani (35%), la proposta più "esplosiva" è di utilizzare smartphone, iPad e videogiochi in classe (67%). Se le materie devono rimanere uguali per forza (27%), studiarle con i new media le renderebbe almeno digeribili (75%), oltre a migliorare il rapporto tra compagni di classe e con l'insegnante (61%).
Cosa criticano maggiormente gli studenti della loro scuola? Al primo posto ci sono i professori: da chi si lamenta perché hanno l'età dei loro nonni (39%) a chi li considera poco preparati (27%) .
Collegata agli insegnanti, ma anche all'organizzazione scolastica in generale, i ragazzi criticano i metodi di apprendimento che sono costretti ad utilizzare....  chi non sopporta più i soliti compiti in classe e interrogazioni (55%) e si sente ridicolo ad imparare le cose a memoria (33%), per finire con chi ha già la nausea a pensare di dover ricominciare a leggere, sottolineare e ripetere per tutto l'anno (47%).
Gli alunni, inoltre, puntano il dito verso i programmi delle materie troppo vecchi, sono noiosi e poco interessanti (69%). I ragazzi non risparmiano critiche nemmeno alla struttura degli edifici. Classi fatiscenti (61%), pareti sporche e con colori deprimente (43%), sedie scomode e banchi in stato pietoso (71%).

 approfondisci

Friday, August 13, 2010

Digital Homo,digital wisdom


Riprendo alcuni interessanti considerazioni di Giovanni Cominelli ( da qui )


"L’homo sapiens digitale del XXI secolo sarà avvolto da una velocissima “nube della conoscenza” che proviene da ogni direzione del Web. Il primo effetto: la società intera sarà percorsa da una corrente continua di conoscenza, informazione, ricerca, e, pertanto, costituita di un tessuto potenzialmente educante diffuso e policentrico."...

"i sistemi educativi tradizionali, quali abbiamo ereditato dalla seconda metà del ‘700, sono strutturalmente incapaci di affrontare i problemi dell’educazione dell’homo sapiens digitale ..."
"E’ anche prevedibile che la loro educazione sarà sempre meno delegata ad apparati specializzati centralizzati; sarà piuttosto una funzione condivisa, diffusa e esercitata lungo linee plurali e gangli molteplici della società della conoscenza."


"Respingeranno gli educatori. Nelle scuole accade già ora quotidianamente, allorché apprendimenti e insegnamenti si allontanano reciprocamente secondo linee di frattura..."


"l’autonomia delle scuole intesa non come decentramento funzionale, ma come auto-organizzazione istituzionale della società educante (persone, famiglie, imprese, comunità locali...LifeLong/LifeWide Learning"

"Socrate si oppone all’introduzione della scrittura, perché fa perdere la memoria della tradizione. La resistenza non ebbe successo: si passò dal cervello orale al cervello che scrive al cervello che legge. Ora c’è chi, in nome del cervello che legge, si oppone al cervello digitale"








Tuesday, August 03, 2010

Cultura Digitale

“La questione importante
non è ciò che la tecnologia sta facendo a noi, ma ciò che stiamo facendo noi con la
tecnologia” Henry Jenkins.


Interessante intervista di Giuseppe Granieri
che tocca temi alcuni dei quali affrontati nei post

"ci sono molte evidenze scientifiche che indicano come molti di noi stiano utilizzando la tecnologia
in modi che ci rendono più intelligenti..."
alcuni autori infatti parlano di iNFOTENTION
Quali sono le competenze cognitive fondamentali per poter abitare il mondo nell'era digitale?


"Siamo in un momento di transizione, la nostra cultura sta imparando a usare nuovi strumenti e nuove piattaforme, a sviluppare nuove competenze ..."

sul tema N.Negroponte argomentava

«È una nuova civiltà. C'è proprio una divisione generazionale assoluta tra chi è digitale e chi non lo è.
In effetti, quelli che io chiamo i “senzatetto digitali” sono molto intelligenti, molto bravi, di solito
sono persone benestanti di 40 anni o più, ma hanno un problema: sono giunti
su questo pianeta troppo presto. Queste persone imparano dai loro figli» (N.Negroponte ).

"Questa cultura è effettivamente a rischio e la literacy tradizionale può essere in pericolo ..."

"l’educazione è profondamente conservatrice, e tende a resistere ai cambiamenti che hanno un impatto altrove ..."
la Scuola , arcaica struttura ottocentesca che sopravvive galleggiando come un dinosauro preistorico


" immaginare in modo diverso l’istruzione per il XXI secolo ..."
il 2020 sarà la fine della scuola per la generazione 2000+
( 6° scenario sul futuro della scuola previsto dall'OCSE 2001-2003 )

Saturday, February 20, 2010

InfoAttenzione - iNFOTENTION -


Quali sono le competenze cognitive fondamentali per poter abitare il mondo nell'era digitale?

Howard Rheingold ne ha individuato quattro :
  • attenzione, o più precisamente infotention , Come possiamo imparare e praticare nuove forme di attenzione nell'era digitale?

  • collaborazione, Come possiamo favorire forme significative e innovative di collaborazione?

  • consapevolezza della rete, awareness network , Come si può acquisire un senso di ciò che la rete estesa è / e di ciò che essa può realizzare?

  • partecipazione, Come si fa a favorire l'interazione e la partecipazione significativa?
Abbiamo bisogno inoltre di conoscere come imparare, disimparare e imparare di nuovo ( Alvin Toffler ), vedere ciò che non funziona, e poi trovare il modo di disimparare i vecchi schemi e imparare come imparare.


L'arte è tutto ciò che l'artista desidera richiamare alla nostra attenzione. L'arte è un atto di attenzione l'artista intende invocare nello spettatore ( Duchamp ) fino alle forme estreme nella pop art di Andy Warhol.
Ci stiamo muovendo in una economia dell'attenzione abbandonando progressivamente l'economia dei beni ( Richard A.Lanham attention economy )


Wednesday, January 27, 2010

Generazione 2000+ - M2 generation -


Se il 2010 può essere considerato l'Anno Zero per la scuola italiana,
il 2020 sarà la fine della scuola per la generazione 2000+.

In un recente speciale 2010 Orazio Niceforo su Tuttoscuola scrive
"L'avvento di internet sopratutto nelle sue versioni interattive " il noto web2.0,
da una parte si muovo le nuove generazioni 2000+, i nativi digitali,
dall'altra " la statica reiterazione inerziale della vecchia scuola percepita
dagli studenti come come inutilmente complicata, noiosa, rigida"...
e lancia alcune domande :
  • "la scuola rischia di essere messa fuori gioco ... (vedi indagine Censis 2009) percepita come un'istituzione inutile ? "
  • "i nativi digitali nati nel terzo millenio ... immersi in una società sempre più anziana,come guarderanno i lo prof ? "
  • "...se il modello del docente tradizionale è in crisi di fronte agli studenti di oggi, cosa succederà tra 10 anni ?..."




" Se la scuola resterà la stessa di oggi è facile prevedre che rischierà di diventare un
colossale ente inutile ...deligittimato nella sua funzione di principale agente della formazione
delle nuove generazioni..." si parla infatti di emergenza educativa

C'è la necessità di sintonizzare i programmi scolastici con le caratteristiche della generazione 2000+ ( M2 Generation )...


ciò che negli UK è stato il National Curriculumm.

e ciò che sta accadendo negli Stati Uniti
---
sul tema si aperta la discussione anche qui ...
le sfide globali del milennio,
il rovesciamento in atto del rapporto tra istruzione formale e quella informale
(per cui solo il 30% del sapere viene ormai acquisito attraverso la scuola, il 70% passa fuori),
l’urgenza di «un profondo processo riformatore del sistema dell’istruzione»,
la necessità di «superare l’impianto enciclopedico-nozionistico”,
la “centralità dell’apprendimento come il coinvolgimento e protagonismo dell’alunno e delle sue potenzialità di acquisizione delle conoscenze » …
tra gli obbiettivi specifici da realizzare nella scuola «la revisione dei curricoli per adeguarli alla domanda sociale di cultura odierna»

Tuesday, January 05, 2010

Nativi Digitali e Scuola

Riprendo post
Come apprende un Nativo Digitale *



Un incubo aleggiava nel 1998
si diceva
(Resistenze multimediali ,Informatica & Scuola, Hugony editore,Anno VI,Numero 3,Settembre 1998)
Ogni tanto abbiamo un incubo: sogniamo di entrare in classe e di cominciare a parlare e vedere che nessuno ci segue, nessuno ci capisce, come se parlassimo un linguaggio alieno.
Ci siamo arrivati ???

* "Gli studenti affrontano la scuola, e le sue richieste, con rassegnazione, senza entusiasmo … La scuola non è affar loro …. il loro obiettivo è sopravvivere alla scuola …"

I giovani studenti non trovano risposte nelle anguste aule scolastiche,
dispersi in una didattica spenta fatta da docenti, ormai immigrati digitali. qui
la Scuola sembra essere in Crisi qui





*"E’ una scuola che è già fallita. E’ una scuola oramai scoppiata. Anche se non se n’è ancora accorta..."

In tale modernità liquida si vivono esasperate forme di intolleranza verso ogni tipo di frustrazione, gli individui infatti risultano incapaci di far fronte ad alcuna dilazione della gratificazione, è il tutto e subito, dilatando il presente come unicum possibile; a farne le spese è soprattutto la Scuola , arcaica struttura ottocentesca che sopravvive galleggiando come un dinosauro preistorico destinato all’estinzione. qui


*"Invece di riconoscere la propria inadeguatezza (strutturale e didattica) accusa i propri utenti di non essere quelli che la scuola si aspettrebbe siano..."

Scuola che Noia qui


*"Non è che la scuola sia organizzata per uno studente che non esiste più?..."

Gli Analfabeti del 21' secolo qui

*"Ho il sospetto che il “disagio” di tanti studenti che la scuola denuncia sia il segnale di questa rottura; una rottura avvenuta da tempo; una rottura che ha aperto due strade diverse e sempre più divergenti. La scuola da una parte e i suoi studenti dall’altra..."

è l'autoreferenzialità dei docenti-formatori e l’arroccarsi sul proprio ruolo come difesa

e professori

anche i genitori hanno aspettative diverse
Redshift Research

*"la scuola nel suo insieme che ha perso il suo contato con la realtà, che non la sa più leggere, che non sa più quali risposte dare..."

La scuola e l’aula scolastica perdono la predominanza e la centralità educativa soprattutto per i non più giovani, altre fonti esterne agiscono e intervengono ( outsorcing learning ). Non vi sono dubbi sulla continuità dell'apprendimento nelle aule, soprattutto nelle fasi iniziali dell'educazione, ma ciò avrà un ruolo sempre meno importante nell'insieme della vita della persona. Secondo diversi studi, dal 70 al 80% di quello che impariamo si apprende sul lavoro”(R.Straub) qui

e Implosione della scuola qui

* "non si tratta di cambiare metodi didattici ma di cambiare anche COSA si insegna a scuola"

"Bisogna, piuttosto, rinnovare i programmi ... Sono anni ormai che non si cambiano i contenuti delle didattica ..." ( M.Cacciari )

Cambiare Cosa si Insegna
nella SCUOLA 2010

saluti e auguri ai Nativi Digitali