Saturday, January 28, 2012

CLOUD SCHOOL

ARTICOLO


CLOUD SCHOOL,  una Scuola senza libri e aule .

Prof Daniele Pauletto *


Nella "scuola del futuro" non ci sono banchi rotti, muri sporchi ed edifici fatiscenti. Per la verità non ci sono proprio i banchi, i muri e gli edifici. E nemmeno le cattedre. Ci sono soltanto gli unici due elementi assolutamente indispensabili perché si possa parlare di un corso di studi: i docenti, ma solo quelli bravi davvero. E soprattutto gli studenti, tantissimi studenti” ( R.Luna Repubblica )



Se ne parlava già nel 2006L'apprendimento può trarre giovamento dalla condivisione e dalla rielaborazione 'orizzontale' dei contenuti tipica delle nuove frontiere del web, il WEB 2.0.
Il centro della formazione deve essere il discente ( student-centered learning ) e non
il formatore/docente o tutor.
L'uso dei blog, wiki, videoblog,dei tag,dei feed RSS, di strumenti mash up, o tecnologie Ajax,Social Network, rappresentano i nuovi "libri",matite,penne,righelli,compassi, forbici e colla della NetScuola.”


Le scuole  sono sempre più alla ricerca di strumenti di apprendimento collaborativo on line ,il  cloud computing facilita tale possibilità come un modo per fornire accesso alle informazioni e consente di ottenere maggiori risparmi.Le informazioni sul cloud, sia per piani di lezione o progetti di classe, consentono l'accesso da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo mobile. 

Ora la formazione on line viene lanciata in grande stile dall’Università di Stanford con un corso sull’Intelligenza Artificiale in cui si sono iscritti più di 140.000 persone da tutto il mondo.


Insegnare a distanza, simultaneamente e gratis a tutti quelli che lo desiderano apre le porte a scenari futuri inaspettati.

Provocatoriamente  Bill Keller, ex direttore del New York Times  , dice " I corsi saranno online e potranno essere votati dagli allievi … l'insegnamento sarà organizzato con aste modello eBay; gli studenti invece del titolo di studio conquisteranno dei livelli di abilità come nei videogame...”

Creare dei campus digitali dove il sapere è distribuito in rete, interessante la recente sperimentazione di nuove modalità didattiche on line  Coursekit sviluppata da tre undergrads (studenti)  dell’Università della Pennsylvania) , Joseph Cohen, Dan Getelman,  Jim Grandpré   che hanno raccolto $ 1 milione di dollari come capitale di avviamento per la loro piattaforma di gestione  di corsi ondine. 
Coursekit è come un Facebook per le classi del college.





Joseph Cohen dice "Abbiamo voluto costruire una  rete social  in tutto il mondo accademico , dove tutti i corsi universitari sono messi on line disponibili  a tutti gli studenti, rivoluzionando così le dinamiche della classe oltre l’aula."
La nuova versione del sito, in cui 50 professori universitari in tutto il paese (Usa) metteranno alla prova la conduzione dei corsi  questo autunno, ha una home page ancorata ad una bacheca simile a Facebook  sul quale studenti e insegnanti possono postare messaggi , link, foto e altri media.
"Le persone imparano meglio quando esaminano le cose insieme".
Coursekit mira a costruire una comunità online tra studenti e docenti interrativa e più social rispetto alla tradizionale lezione in aula.


I libri di testo sostituiti da digital book che potranno essere letti  gratuitamente sui tablet,smartphone,netbook ,  le lezioni che lasciano le aule scolastiche e universitarie, basta con discorsi fatti ex cathedra e con i compiti a casa, una piccola rivoluzione…

Altro successo le videolezioni,videocorsi con filmati su Youtube creati da Salman Khan su vari argomenti dalla matematica, alla biologia, all’algebra , alla geometria, fino alla chimica che arricchiscono una frequentatissima Accademia on line ,  apprezzata e finanziata dal BillGates  fondatore della Microsoft.

Altre esperienze interessanti Onlinecollegeclasses un compendio gratuito di contenuti educativi multimediali provenienti da tutto il web, con opencourseware, podcast, ebook e video,
oppure SkillShare  ( learn anything from anyone ) di New York,  una comunity on line che propone interessanti e seguitissimi corsi,videolezioni on line sugli argomenti più disparati, ove ognuno può contribuire con proposte e suggerimenti ( Forbes ).



E in Italia ci stiamo provando con un gruppo di studenti di Castelfranco Veneto a sperimentare ,unico paese fuori dagli USA, la piattaforma Coursekit all’interno del progetto Digital ( Digitalizzazzione del Territorio ) per far nascere la Cloud School del futuro più vicina ai nativi digitali e alle loro “intelligenze” 

Vedi anche  Il cervello modificato dei nativi digitali  
  

Tuesday, January 03, 2012

Scuola e Prof bocciati ?


I giovani bocciano il 70% dei prof. Per un ragazzo su 3 le lezioni sono noiose e non coinvolgenti

Rapporto Eurispes sull'istruzione vista da alunni e famiglie: servono più agganci con il lavoro. ( FLc )


Gli insegnanti dovrebbero essere più preparati e aggiornati. Ne è convinto il 59,1% degli studenti e l'80% dei genitori intervistati da Eurispes e Telefono Azzurro per la XII Indagine conoscitiva sulla condizione dell'Infanzia e dell'adolescenza 2011. Realizzata tra 1.496 studenti 12-18enni di 21 scuole e 1.266 genitori, la ricerca dà voce per la prima volta in Italia in parallelo agli adolescenti e alle loro famiglie (www.eurispes.it).Immaginando la scuola ideale, dunque, ragazzi e genitori bocciano i docenti.
Soprattutto le famiglie. Mentre il primo desiderio dei figli è una scuola con studenti partecipi: aperta alle loro proposte e iniziative (84%) e che li coinvolge nel fare lezioni su alcune materie (66%). Priorità segnalate anche dall'84,5% dei genitori e nell'opinione degli ragazzi sui programmi scolastici: l'11,1% vorrebbero sentirsi più partecipe alla vita scolastica e, come desidera il 18,5% dei genitori, avere più opportunità di indicare su quali temi desidera soffermarsi. Il 58,8% chiede più rigore e severità con i compagni violenti e nella lotta contro le discriminazioni. Richieste gettonate anche dai genitori (67% e 79,1%). «Si manifesta da parte delle famiglie un forte richiamo agli educatori scolastici ad esercitare una maggiore sorveglianza sulle dinamiche negative che possono innescarsi tra i ragazzi a scuola», commenta Gian Maria Fara, presidente Eurispes. 
 Poco sentite tra i genitori le esigenze di mandare i figli in istituti non statali o con alunni stranieri (6%) o in classi senza simboli religiosi (12,4%).
 A cosa serve la scuola? Per il 32,4% degli adolescenti deve prepararli al mondo del lavoro, che invece per i genitori rappresenta la terza scelta (18,7%). Percentuale che sale al 36,7% nei 16-18enni, contro il 31% dei 12-15enni, più inclini ad indicare l'accrescimento delle conoscenze (28,3%) e la maturazione personale (27,9%). E il lavoro è prioritario al Nord Est (46,5%) e nelle isole (44%). I genitori, al contrario, privilegiano la cultura (28,8%) insieme alla maturazione dei figli come persone (28,7%), che è rilevante per il 27,4% degli adolescenti. Importanti per le famiglie la trasmissione di valori (12,8% contro 6,1%) e lo sviluppo del senso critico (7,2% contro il 3,3%). 
Largo per gli studenti a sport (16,1%), attività pratiche (15,6%), informatica e nuove tecnologie (13%) e lingue straniere (12,5%). I genitori aumenterebbero la prevenzione del bullismo e delle droghe (20,7%), ferme nei figli al 4,7%. Le lingue straniere (17,9%) e le attività pratiche (12,7%). 
 Vedi anche   nostro Post