Thursday, December 24, 2009

Tecnologie Digitali Giovani e Scuola

le tecnologie digitali sono i nuovi strumenti/attrezzi della cultura giovanile , immersa nella digital society.

la società digitale determina una nuova costruzione di identità/Io delle nuove generazioni,

i giovani infatti utilizzano nuovi modi per comunicare,che determinano nuove identità, potremo chiamare tali forme digit-Io( l’Io digitale ).






le tecnologie digitali più che strumenti per gestire le informazioni sono veicoli di

Relazioni,

facilitano e migliorano le possibilità di entrare in contatto con gli altri Pew Internet & American Life Project


siamo in una società complessa e liquida (Bauman) in cui dominano la transizione, la complessità, il passaggio,niente è duraturo; molte informazioni valgono appena poche ore,al massimo un giorno.

In tale contesto si vivono realtà molteplici, l’iper-realtà (il cui inizio si è avuto con la virtualità), la mente così si deve addattare e trasformare alle nuove dinamiche;





l’io si frammenta vivendo una molteplicità del sé, multipersonalità, identità mutevoli, cadono le certezze, avanzano gli spazi dei molteplici interrogativi, domina la comunicazione comunque e ovunque, con qualsiasi media;

tutto va sperimentato condividendo esperienze, relazioni in gruppi reali o virtuali di breve durata, o creati per l’occasione, o vissuti in comunità di interessi.

nascono nuove forme di apprendimento decontestualizzato,fuori dalle aule/pareti scolastiche, gli “apprendimenti non scolatistici” , emergono nuovi autoapprendimenti gestibili in modo autonomo (vedi anche peer-teaching e peer-tutoring ),
ed altri aspetti legati al “rifiuto dello studio scolatistico” e alla significatività autopercepita,

che minano la centralità della SCUOLA stessa come fonte primaria di formazione, la “VITA” sembra essere fuori, è fuori...


nuove forme di socialità/relazioni net-socialità e R-tech (Rifkin) in cui tutto va sperimentato, condividendo esperienze,relazioni in gruppi reali o virtuali (“socialnetworktualità ” ) di breve durata, o creati per l’occasione

Si vivono così mutevoli forme di coscienza, digitIo proteiforme (R.J.Lifton), flessibile, capace di adattarsi continuamente alle nuove circostanze (on-line), esplicitando le possibili forme dell’auto-racconto del sè,
o sviluppando nuove relazioni qualitativamente significative
( Valkenburg,Peter)
ma anche con sporadici possibili fenomeni di cyber-bullismo,
relegando così l’off-line agli “immigrati digitali” (Mark Prensky )

alcuni autori vedono internet come una potente weapon of mass instruction (”arma di istruzione di massa”)( N.Negroponte)

l’autoreferenzialità dei docenti-formatori e l’arroccarsi sul proprio ruolo come difesa sono uno degli aspetti
dell’Emergenza educativa,

il digital teaching è ancora lontano ( nonostante le aspettative dei genitori vedi Redshift Research) …

tutto ciò mentre

le tecnolgie digitali avanzano



vedi anche LINK

Sunday, December 06, 2009

Una scuola Vecchia

Allarme lanciato da The Washington Post "...the sorry state of public education..." ( in The keys to successful a education system and Pisa )

in Italia invece

(Censis)
Circa l'80% dei giovani tra 15 e 18 anni si chiede che senso abbia stare a scuola.
Il 92,6% dei giovani ritiene sottopagato il lavoro anche per coloro che hanno un titolo di studio, le conoscenze vengono percepite come semplice agevolazione.
Il 63,9% degli occupati giudica inutili le cose studiate a scuola.
Il 75% dei laureati e l'85% dei non laureati ritengono che la propria preparazione non sia discriminante per trovare lavoro.

( dal Gazzettino )
"Una scuola modellata su un impianto che risale al primo Novecento - aula, cattedra, banchi - è oggi totalmente estranea ai bisogni culturali dei giovani. Non sviluppa le capacità di apprendimento una scuola incapace di sfruttare le nuove tecnologie, non compete con il boom dell’audio-visual, con gli sms, con tutti quegli stimoli che bombardano i giovani ... una scuola che continuerà ad arrancare e, temo, continuerà a perdere e a disperdere un patrimonio enorme di intelligenze ... occorre che la scuola italiana abbandoni definitivamente la “trasmissività” del sapere dalla cattedra ai banchi». Luigi Berlinguer, ex ministro dell’Istruzione, ora uno degli esperti di Bruxelles, che nel Parlamento europeo discute con i colleghi delle future strategie di education.

"
isogna passare dall’insegnamento strutturato cattedra-alunno-compiti a forme nuove, utilizzando pratiche di “student oriented” con lavoro in piccoli gruppi, autovalutazione degli studenti e loro partecipazione alla pianificazione... oggi il web è il nuovo Gutenberg"

"
quello che si apprende nel 70% dei casi non arriva dagli edifici scolastici. ..
Se non si cambia la sfida è persa."

Delle questione ne abbiamo parlato già nel 2006

nel 2008 Scuola Liquida e Chiudiamo le Scuole

più recenti Scuola che Noia 2009
e Digital School analfabeti digitali

ampio dibattito su Knol

e in 10 errori dell'educazione